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RINUNCIARE PER CRESCERE

Scopriamo un nuovo modo di vivere

Nella realtà odierna, in cui tutti influenzano tutti, la maggior parte dei problemi derivano da cattive relazioni: giochi dell’ego nel mondo, nello Stato, negli affari, nel lavoro, e persino nella coppia e nella famiglia. Da un lato la vita ci impone di essere connessi gli uni con gli altri, dall’altro ognuno ha un ego talmente sviluppato da considerare soprattutto se stesso. Per promuovere un futuro migliore, abbiamo bisogno di un nuovo modo di vivere.

Il contesto più naturale per sviluppare un nuovo approccio con se stessi e con gli altri è una relazione di coppia, situazione in cui la mancanza di connessione fa maggiori danni. Non c’è da meravigliarsi se oggi le relazioni di coppia siano così compromesse e il nucleo familiare stia andando in frantumi. In questo modo la natura ci suggerisce che è il momento di migliorare la nostra capacità di connetterci con gli altri. Se impareremo a sviluppare i sentimenti, la comprensione, il giusto atteggiamento verso il partner, acquisiremo quei nuovi strumenti che ci permetteranno di capire tutto ciò che ci circonda, di essere in armonia con il mondo e avere successo in ogni ambito di vita.

Il partner ci è stato dato come controparte. Nelle relazioni di coppia possiamo individuare e scoprire tutti gli spigoli,

tutte le sottigliezze, più o meno piacevoli, le diversità del nostro carattere, la diversa visione della vita e del mondo. Con l’aiuto del partner possiamo imparare a usare tutte le nostre qualità per relazionarsi correttamente con gli altri.

Per cominciare, siamo entrambi egoisti e quindi siamo distanti l’uno dall’altro. Per sviluppare la capacità di uscire dalla visione ristretta egoistica e cominciare a percepire la realtà attraverso l’altro, dobbiamo scoprire insieme quali sono le aspirazioni di ciascuno di noi, quali sono i nostri desideri, cosa vorremmo vedere in noi stessi e nei nostri coniugi. Ognuno cercherà con tutto il cuore di ascoltare l’altro, di farlo proprio. A poco a poco, ognuno di noi si formerà un’immagine dell’altro, una sorta di mappa interiore del coniuge. In seguito ognuno cercherà di mettere da parte la propria posizione iniziando ad avvicinarsi all’altro, fino al punto di incontrarci interiormente. Questo creerà uno spazio comune tra noi che aspiriamo a far crescere sempre più. Il riavvicinamento, la connessione e la crescita si basano tutti sul principio della rinuncia.

Rinuncia. Una parola pesante. A chi piace rinunciare? In genere la rinuncia è percepita come qualcosa relativa ai deboli. “Mi hanno fatto pressione”, dice la gente, “quindi sono stato costretto a rinunciare”. Ma qui si tratta di un tipo di rinuncia completamente diverso. Rinuncio alla mia tendenza naturale a percepire solo me stesso, a prendere in considerazione unicamente me stesso, cosa che mi limita. Rinunciare nasce dal mio desiderio di svilupparmi come persona, di espandermi, di sentire di più la vita, il mondo che è fuori di me. Voglio acquisire i desideri, i pensieri, gli aneliti e gli appagamenti degli altri. Mi farà acquisire nuovi strumenti e nuove opzioni per godere la vita. E’ qualcosa di simile a una madre che dà alla luce un bambino, il suo amore naturale per lui fa in modo che goda quando gli dà qualcosa. Si può definire rinuncia? Chi ci rimette? E’ vero il contrario. Non sostituirebbe questo piacere per nessuna cosa al mondo.

“L’amore è un animale domestico allevato in casa a seguito di rinunce reciproche”.

Nel processo di sviluppo in questione, dobbiamo aiutarci a vicenda, darci buon esempio, parlare della grande importanza di questo sviluppo ai nostri occhi. Ciascuno deve mostrare all’altro quanto è disposto a rinunciare, quanto sia importante il benessere del coniuge, quanto sia disposto a investire in suo favore.

In pratica, per ogni piccola cosa alla quale rinunciamo vicendevolmente, così come per ogni piccolo regalo che scambiamo, si può raggiungere un enorme potere di connessione. Dipende dalla misura in cui diamo risalto alla relazione interiore dietro ogni nostra azione, dal grande obiettivo che vogliamo raggiungere grazie alla rinuncia. È una specie di gioco di coppia, una specie di teatro consapevole, in cui recitiamo la prossima tappa da raggiungere. Interpretiamo i personaggi che vorremmo essere, personaggi sempre più evoluti, che vivono di una maggiore connessione e amore per gli altri. A poco a poco, il gioco di oggi diventa la realtà di domani.

Rinunciamo al nostro ego per acquisire qualcosa di molto più grande, più elevato e decisamente migliore.

La rinuncia non ci rende schiavi degli altri, ma ci permette di uscire da noi stessi. Lo spazio comune tra noi si costruisce man mano che ognuno trascende se stesso. Dobbiamo considerare i desideri e i pensieri dei nostri partner più importanti dei nostri, per metterci al loro servizio. E come se ognuno si “vestisse” dei panni dell’altro, di conseguenza inizia a vedere il mondo attraverso le sue emozioni e la sua mente.

Naturalmente percepiamo solo ciò che può essere per noi positivo o negativo, attraverso i nostri cinque sensi interiori. La rinuncia sviluppa in noi la capacità di trascendere i confini del nostro ego, per iniziare a connetterci ai sentimenti e ai pensieri del prossimo. Tale esercizio reciproco con i nostri coniugi costruisce in noi la capacità di percepire l’altro e in seguito anche il mondo intero, in modo obiettivo, in maniera scevra dal nostro ego, dal nostro mero interesse. È una percezione reale del mondo così com’è, prima del filtraggio che opera il nostro ego .

Quando ciò accade ringraziamo i nostri partner del processo di sviluppo, per averci dato l’opportunità di uscire da noi stessi, aiutandoci a crescere. Scopriamo che ci hanno tirato fuori dalla nostra prigione egoistica e tutte le cose apparentemente negative che abbiamo visto nei nostri coniugi ora vengono viste sotto una nuova luce. Ci rendiamo conto di come ci completiamo a vicenda. Tutte le “Spine elettriche” che sono nel partner sono esattamente abbinate a “prese elettriche” insite in noi come in un puzzle, e nella connessione si ottiene un’immagine di un’unica persona. Paure, ansie, paura di farsi male, tutti questi sentimenti scompaiono, mentre acquisiamo un nuovo approccio alla vita.

Donatella Ciuffolini
Giuseppe Negro
Paola Panzeri
Laura Lisi