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UNO STRATO AMARO RICOPERTO DI CIOCCOLATO

Imparare a comunicare con il coniuge

Una famiglia felice richiede una certa dose di impegno continuo. Sappiamo tutti come all’inizio di una relazione tutto sembra rose e fiori ma, con il passare del tempo, quando ormai siamo nel vivo della convivenza, improvvisamente tutte le piccole cose carine che vedevamo nei nostri coniugi cominciano ad assumere altri aspetti. Ogni tanto scopriamo qualcosa di nuovo che non siamo proprio felici di accettare. Perché succede? Possiamo mantenere un buon rapporto nel corso degli anni?

In una situazione ideale, tra i coniugi non dovrebbe esserci divisione, non dovrebbero esserci segreti. Ma siccome non siamo ancora a tale livello e non abbiamo la forza di litigare su ogni piccolezza, tante cose finiamo per accettarle perché non abbiamo scelta. “Non c’è niente da fare”, dice la gente, “questa è la vita. Ci sono bambini, una casa, debiti, tante cose in comune”. Ma a volte la sera, prima di andare a letto, una domanda sorge dal cuore: “Forse è possibile fare qualcosa? Forse c’è un modo per rendere la vita più bella? Per conquistare il vero amore che sentiamo di meritare?

L’amore non viene proprio così, dicono i saggi, l’amore è qualcosa che si costruisce nell’arco di tutta la vita.

Per fare ciò, si consiglia di eseguire vari tipi di esercizi per creare una connessione di coppia e una buona relazione reciproca. Questi esercizi dovrebbero essere motivati dal desiderio comune di proteggere la famiglia, di costruire l’amore nella coppia, un rapporto affettuoso che costituisca un solido sostegno e aiuto reciproco.

Uno degli esercizi consigliati è chiamato “strato amaro ricoperto di cioccolato”. Ci si siede insieme, si gusta qualcosa di delizioso, caffè, torta, forse un bicchiere di vino. Ci si concede almeno un’ora di tranquillità. In generale, vogliamo essere psicologi di noi stessi, per osservarci dall’esterno. Prima di tutto parleremo in senso generico della natura umana, non di noi personalmente. Descriveremo a vicenda come pensiamo che sia costruito il mondo interiore di una persona, quali sono le sue aspirazioni, di cosa si ha paura e così via.

Poi passeremo a noi stessi. Ognuno guarderà sé stesso e il coniuge dal di fuori. Uno prenderà in esame la propria interiorità parlandone però in terza persona e descrivendo i desideri, le speranze, le paure, le tensioni, quello che c’è di piacevole e di meno piacevole. Poi sarà la volta dell’altro coniuge che descriverà la propria interiorità sempre parlando in terza persona.

Praticamente è come se fossimo su un “tavolo da laboratorio” e iniziamo insieme ad indagare, discutere, chiarire, nel modo più neutrale possibile,

senza resoconti del passato e del futuro e così via. Vogliamo mettere sul tavolo tutto ciò che non ci piace, che non rimanga dentro di noi come qualcosa di nascosto, e soprattutto creare una nuova connessione. Al termine di questa fase si saranno accumulate sul tavolo l’insieme di considerazioni e osservazioni riscontrate. Ci saranno cose positive ma anche parecchie negative, un bel po’ di “sporcizia”.
Successivamente saremmo tentati di coprire questo mucchio con un rivestimento bello e dolce: cioccolato, gelato, fiori. Non vogliamo continuare a guardarci “attraverso” questo grande mucchio di sporcizia. Vogliamo trascenderlo, amare l’altro come lo si vede con occhi netti dalle nostre critiche. Come lo facciamo? Ognuno di noi ricorderà il momento più magico che ha vissuto con il coniuge durante il tempo trascorso insieme. Forse questo è l’istante in cui abbiamo deciso che volevamo sposarci, forse un altro momento elettrizzante. Dovrebbe essere questo un momento in cui la coppia ci è sembrata la più perfetta possibile e dopo averlo individuato, ci addentreremo in esso rivivendolo. Non c’è altro che questo. Da questa percezione prenderemo a descrivere quanto sono perfetti i nostri rispettivi coniugi, quanto e come li amiamo, quanto significano per noi, quali qualità eccezionali ed uniche possiedono.
Lo faremo con tutta serietà, senza dire sciocchezze, ma per uno sforzo reciproco per scoprire le cose più profonde e belle che vivono nei nostri coniugi.

Dopo aver descritto l’un l’altro quanto ci amiamo, passeremo all’ultima fase, la fase pratica.

Lo scopo della pratica è rafforzare le belle intenzioni che abbiamo raggiunto. Ciascuno descriverà all’altro tutto ciò che vorrebbe ricevere da lui. È possibile parlare di qualsiasi cosa, dalle cose generali alle cose più intime. La cosa più importante in questa fase: mentre l’altro parla, dobbiamo sforzarci di sentire i suoi desideri, di assorbirli nel nostro cuore. Non preoccuparci delle nostre reazioni alle sue parole, ma solo dello sforzo di sentirlo. Dopo che avrà finito di parlare, faremo lo stesso con lui. Così siamo inclusi l’uno nell’altro, cominciamo a sentirci legati l’uno all’altro nell’amore, in un “accoppiamento interiore” che ci rende un tutt’uno.

Ripeteremo questo esercizio di tanto in tanto. Ogni volta verrà scoperto un certo mucchio di immondizia e lo ricopriremo insieme con un rivestimento dolce. A poco a poco inizieremo a renderci conto che la cosa principale non è fare richieste, ma imparare a non pensare a sé stessi e sentire l’altro. Quando ci pensi a fondo, ti rendi conto che i problemi di relazione sono qualcosa che ci affligge non solo a casa, ma praticamente ovunque. Sul posto di lavoro, negli affari, con vicini e conoscenti, per non parlare della società divisa in cui viviamo o delle relazioni internazionali. Al giorno d’oggi tutti sono collegati a tutti e si influenzano reciprocamente, quindi tutto dipende dalla qualità delle relazioni.

Nell’era di un ego molto sviluppato, quando tutti perdono la pazienza rapidamente, si scopre che proprio la relazione di coppia può servirci come laboratorio domestico per sviluppare la capacità di creare connessione.

Questa è la chiave di ogni successo nella vita, perché è anche la direzione in cui la nostra evoluzione ci conduce come esseri ragionevoli. Così ci eleveremo al di sopra della piccola ed egoistica realtà costantemente piena di problemi e dolori verso una realtà in cui cresciamo e ci sviluppiamo, attraverso l’amore per gli altri, con l’acquisizione di nuovi desideri.

Donatella Ciuffolini
Giuseppe Negro
Paola Panzeri
Laura Lisi