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Sostegno economico dei figli

Riconoscere i nostri meccanismi interiori.

Il sostegno economico ai figli adulti può portare seri conflitti familiari. Prendiamo l’esempio di genitori sessantenni con quattro figli grandi di cui uno ha scelto di dedicarsi all’arte ma, nel corso degli anni, non è stato in grado di mantenere sé e la sua famiglia. Di conseguenza, i genitori lo hanno aiutato mensilmente molto più di quanto abbiano fatto con gli altri figli tanto da arrivare a modificare il testamento a suo favore in modo sostanzioso. Anno dopo anno, gli altri tre figli hanno continuato a nutrire un forte risentimento nei suoi confronti. Sono arrabbiati con il fratello artista, e soprattutto con i genitori che li hanno discriminati. Ora, cosa si può fare?

I genitori avrebbero bisogno del consiglio di un esperto

perché è chiaro che le cose non possono rimanere così. Non c’è alcun problema che il figlio voglia dedicarsi all’arte ma non deve essere così palesemente a danno dei fratelli. Anche se nel passato abbiamo visto diversi artisti che hanno scelto di vivere alla giornata pur di praticare la loro arte, resta comunque il fatto che gli altri fratelli non devono essere privati dei loro diritti per colpa sua. Se nel corso degli anni non è stato in grado di mantenersi, probabilmente dovrebbe dedicarsi all’arte nel tempo libero e cercare un altro tipo di lavoro per mantenersi.

In ogni caso, in linea di principio, i genitori devono investire nei figli in misura uguale. Devono considerare che il loro comportamento può provocare sentimenti di gelosia e risentimento che rischiano di degenerare in litigi e odio. Ci saranno ripercussioni sul futuro della famiglia.

Non è saggio, in un determinato momento, agire solo in base all’impulso del cuore, perché a lungo termine dovranno confrontarsi con la realtà.

I genitori devono imparare a superare il dolore e la preoccupazione per porre fine a questa situazione. Un trattamento speciale è giustificato in caso di gravi condizioni di salute ma, a parte questo, tutti i figli dovrebbero essere uguali.

Nella storia in questione, ai genitori converrebbe rivolgersi ad un giudice e chiedere consiglio. Dopo aver ascoltato le sue parole, tornare dai figli e riferire a tutti contemporaneamente. Se lo desiderano, sia i figli che i genitori possono consultarlo ulteriormente, ma insieme. Per i genitori sarà un notevole sollievo, perché la decisione sarà stata presa dal giudice e quindi non si sentiranno responsabili dell’insoddisfazione di uno dei loro figli. Questa non è un voler fuggire dalle proprie responsabilità, ma voler aver un’opinione imparziale.

La famiglia si rivolge ad una persona esterna con esperienza che esprimerà un giudizio “super partes”. Potrà illustrare casi simili che ha trattato in passato, spiegare la decisione presa nei loro confronti e quali risultati aspettarsi per il futuro. Dovrebbe essere una persona sconosciuta ai membri della famiglia, in modo che nessuno pensi possa avere una preferenza per qualcuno. L’obiettivo principale è sempre quello di mantenere un buon rapporto familiare.

Dal punto di vista educativo, sin dalla tenera età, conviene indirizzare i bambini ad acquisire una professione per e affrontare la vita da soli,

quando sarà il momento. I genitori li sosterranno qua e là, ma in seguito lasceranno la famiglia, faranno una vita indipendente e dovranno mantenere sé stessi e la loro famiglia. Questa sensazione dovrebbe essere costruita in loro dolcemente e gradualmente fin dall’infanzia.

A partire dai 10 anni, sicuramente tenendo conto del carattere speciale del bambino, si può già cominciare a pensare insieme da quale direzione evolutiva è attratto, quale professione dovrebbe acquisire, secondo le sue inclinazioni e le esigenze del mercato, secondo gli obiettivi che vuole raggiungere nella sua vita. Si dovrebbe pianificare, vedere la sua vita futura e le sue fasi di sviluppo in modo realistico. Cosa impara a scuola, cosa potrebbe imparare più tardi all’università o presso altre istituzioni e così via.

Si può parlare di queste cose occasionalmente nella cerchia familiare, ovviamente senza pressioni,  sollevando domande pertinenti, contemplando prospettive diverse. Questo potrebbe essere durante un pasto in famiglia o altri passatempi. Lentamente questo si insinuerà nei bambini, a seconda della loro età, e inizieranno a capire le loro inclinazioni.

La cosa principale è che in famiglia si percepisca uno spirito comune di responsabilità e interesse per il futuro.

Donatella Ciuffolini
Giuseppe Negro
Paola Panzeri
Laura Lisi