Superare la diversità di opinioni.
Come possiamo sviluppare, fin da giovani, la consapevolezza che nella vita possano coesistere opinioni differenti?
Come sviluppare la capacità di accogliere e integrare punti di vista differenti, determinando così la buona riuscita di tutto ciò che facciamo?
Ecco qui di seguito alcuni principi ed esercizi da proporre ai bambini ma che possono altresì essere utili anche a noi adulti.
Ognuno di noi, per indole, crede di avere la verità in mano in maniera inconfutabile e fatica ad accettare che qualcun altro possa avere un’opinione differente. Come conseguenza, spesso si vengono a creare situazioni conflittuali. Per costruire un mondo migliore è importante giungere alla consapevolezza che chiunque è soggetto a cambiamenti e quindi bisogna essere tolleranti con sé stessi e con gli altri. Bisogna lasciare spazio a opinioni, atteggiamenti e gusti diversi dai nostri.
I Cerchi di dialogo sono uno degli strumenti che possono aiutarci a sviluppare una visione più sana della vita
e questo strumento possiede varie forme applicative. Qui ne esamineremo una in modo esaustivo, per tutti coloro che vogliono sperimentare un simile processo nell’ambito di un gruppo.
Questo Primo Esercizio è costituito da una fase iniziale in cui un facilitatore esporrà ai partecipanti una situazione di conflitto che sarà così oggetto di discussione comune, i partecipanti verranno divisi in due gruppi.
Il primo gruppo discuterà sostenendo la ragione di una delle due posizioni, mentre l’altro gruppo individuerà i motivi per cui la ragione sta dalla parte opposta.
Dopo che ogni gruppo avrà individuato e formulato le proprie argomentazioni, ogni partecipante presenterà all’Assemblea Generale il proprio parere secondo il gruppo di appartenenza, come fa un Avvocato in Tribunale.
Nella seconda fase, i due gruppi si scambiano le parti con l’obiettivo di trovare nuove dimostrazioni che provino come la verità è sempre dalla loro parte. Solo dopo che ogni gruppo avrà riformulato le nuove ipotesi, le esporrà all’Assemblea Generale e, a questo punto, tutti dovranno sostenere la propria posizione in modo ancor più forte di quanto abbiano fatto prima.
Per arricchire l’esercizio, il facilitatore in plenaria potrà riprendere le argomentazioni esposte nelle due fasi, per sottolineare i ragionamenti che sono stati fatti.
Lo Scopo di questo esercizio è quello di accrescere la capacità di autocritica: sperimentare le due fasi infatti, permette al singolo di prendere consapevolezza che è possibile cambiare opinione imparando a sviluppare forme di pensiero diverse da quelle iniziali.
Ancor di più, il singolo prova sulla propria pelle come la mente si adatti velocemente a nuove situazioni e come tutti siano sempre convinti di essere dalla parte del giusto.
Quindi, dove si trova la verità? Apparentemente «tutto è relativo» a seconda del punto di partenza.
Un secondo esercizio, simile al precedente, è quello di richiedere a un gruppo di partecipanti di analizzare i dati di un determinato grafico, argomentando i motivi dell’interpretazione dei dati stessi. Successivamente, si fa ruotare l’immagine del grafico di 180° in modo che gli assi definiscano una situazione opposta. Ora, il gruppo analizzerà i dati secondo questo nuovo assetto e spiegherà come mai questa rappresentazione grafica sia quella che corrisponde in maniera più adeguata alla realtà dei fatti.
Attraverso questi ed altri esercizi, i partecipanti sviluppano dapprima l’impressione e, a seguire, la certezza che non esiste una sola verità.
Si giunge a comprendere che ognuno di noi valuta, misura e definisce il mondo secondo un’ampia gamma di prospettive, interessi e considerazioni. Qualsiasi opinione può trovare un posto nel grande puzzle della vita e cadremmo in errore se non dessimo spazio alle opinioni altrui o, peggio ancora, se squalificassimo le persone che la pensano diversamente da noi.
Nei Cerchi descritti ciò che conta maggiormente è l’approccio inclusivo basato sulla capacità di saper ascoltare e accogliere punti di vista differenti.
Sempre più spesso le persone dimostrano di non sapere ascoltare; per tutti è molto importante sostenere la propria opinione ostinatamente, senza porre attenzione a ciò che viene detto dagli altri né tanto meno a coglierne il punto di vista. Si creano pertanto situazioni in cui le persone, prima ancora di ascoltare pensano a cosa dire per contraddire l’altro e, senza accorgersene, arrivano a discutere animatamente irrigidendosi sulle proprie idee.
Nei Cerchi di Dialogo il facilitatore orienta il gruppo verso un nuovo modo di affrontare le situazioni incoraggiando ciascun partecipante ad “ascoltare gli altri con il cuore”. Questo atteggiamento è la precondizione per imparare ad accogliere opinioni differenti dalle nostre, migliorando le relazioni con gli altri e la qualità della nostra vita.
Man mano che si procede i partecipanti sviluppano una sensazione di forte unione e interdipendenza che favorisce la capacità di dare origine ad opinioni comuni.
Per giungere a questo livello, ciascun partecipante, consapevole che non esiste una verità assoluta, impara a mettere da parte le proprie opinioni e a fare spazio a quelle altrui. In questo modo, si costruisce la «centralità del gruppo» ovvero il luogo in cui è possibile «sentirsi parte di un gruppo» e da cui possono nascere idee ed opinioni collettive.