Questo inizio è condizionato dall’obbligo di indossare la mascherina in aula e dal distanziamento in quanto esiste ancora la possibilità di contagio da coronavirus. Le famiglie sono confuse e insicure per la salute e la preparazione e culturale dei figli.
Come la natura è rotonda e integra, così non esiste vittoria se non è di tutti e per tutti. La competizione deve essere una gara comune, con una forte motivazione di reciprocità, di apprensione e di cura, con la piena consapevolezza che “solo insieme” è la cura.
Quando siamo angosciati e perplessi perché le ansie ci sovrastano e non abbiamo nessuno a cui rivolgerci, ci sentiamo come in un vicolo cieco senza via d’uscita, nel buio totale. È proprio da questa oscurità che può nascere un richiamo, una spinta verso un mondo meraviglioso.
Tre mesi dopo, al controllo ospedaliero, il medico rimase incredulo e allibito nel verificare i referti e le ultime analisi che confermavano una evidente regressione del male
23 Febbraio 2082. Nonno, nonno, mi avevi promesso di raccontare la storia di quando eri bambino, prima del Nuovo Mondo!”