Smontiamolo ed assembliamolo: se descrivessimo la società globale come un software per computer, dovremo "riprogrammarlo" in modo che la connessione tra le sue parti sia intenzionalmente di trasmissione-donazione-condivisione
Questo inizio è condizionato dall’obbligo di indossare la mascherina in aula e dal distanziamento in quanto esiste ancora la possibilità di contagio da coronavirus. Le famiglie sono confuse e insicure per la salute e la preparazione e culturale dei figli.
Così è anche l'America. Ha avuto inizio come grande nazione, ha passato anni belli e fruttuosi. Il dolce sogno americano, dove uomini onesti e volenterosi sono andati avanti. Poi l'America ha raggiunto il suo apice.
In natura esiste una forza positiva che può aiutarci a bilanciare il potere negativo dell’egoismo. Se le due forze saranno in equilibrio non potremo ferire e danneggiare nessuno, tanto meno bambini e adulti indifesi. Ciò richiede un'educazione per tutti, da zero a cento anni, una formazione continua per apprendere come ricevere la forza positiva e il potere della connessione. Come avvicinarci gli uni agli altri senza ferirci.
Come la natura è rotonda e integra, così non esiste vittoria se non è di tutti e per tutti. La competizione deve essere una gara comune, con una forte motivazione di reciprocità, di apprensione e di cura, con la piena consapevolezza che “solo insieme” è la cura.
Questa nuova era di grande sviluppo deve verificarsi ora. In tutte le generazioni precedenti non c'era mai stato un bisogno così eloquente di cambiamento, adesso abbiamo la fortuna di vivere e agire in un'epoca di trasformazione economica e sociale mondiale.
Dovremo imparare instaurare nuovi tipi di connessione che vadano oltre la nostra natura. Tali connessioni si svilupperanno a partire da una scelta libera e consapevole di riconoscersi in grado di elevarsi dalla condizione materiale e di poter costruire relazioni diverse da quelle determinate dall’istinto.
La differenza tra il ricevere e il donare sta nel risultato: ci avviciniamo l'uno all'altro, ci connettiamo e raggiungiamo una relazione d'amore. Invece della distruzione e dell'odio, troviamo l’amore e quindi il “paradiso in terra”.
Quando siamo angosciati e perplessi perché le ansie ci sovrastano e non abbiamo nessuno a cui rivolgerci, ci sentiamo come in un vicolo cieco senza via d’uscita, nel buio totale. È proprio da questa oscurità che può nascere un richiamo, una spinta verso un mondo meraviglioso.
Il mondo interiore che si riflette esternamente ai nostri occhi sembra realistico e convincente, altrimenti non saremmo in grado di relazionarci con esso seriamente, non saremmo stupiti o spaventati e non cercheremmo una soluzione per uscire da questo stato che sembra così vero. Ma quando si inizia ad assimilare il concetto che tutto è dentro di noi cominciamo anche a scoprire da chi è formata la grande folla che vediamo fuori. Ci appartiene o no? È divisa o è collegata in un sistema?
La realtà ci sta educando in questo modo, finché ci chiederemo: "Cosa succede qui? Cosa possiamo ancora fare?” Non possiamo continuare a spostarci da un luogo all'altro e occuparci di guerre. Cominciamo a capire che ci serve solo una grande connessione con i cuori degli altri esseri umani.
Dobbiamo capire che lo scopo dell’educazione è portarci all’amore. Anche se la persona davanti a noi parla e agisce in un modo che io non condivido, prima di tutto imparo ad accettarla. Riflettendo sullo scopo della nostra vita, saremo indotti a sentirci parte di un tutto, a comprendere che ogni persona è parte di noi. In questa visione odiare qualcuno significa odiare una parte di noi. Possiamo evitare di farlo cambiando modo di pensare e vedere.
Tutto ciò che la circonda le sta chiedendo di dire sì, di impegnarsi con tutta se stessa e di buttarsi nella mischia accettando la sfida.
Cosa mi ha portato qui? Cosa ha rovinato il mio sogno? Come ricominciare?
Smascherato e spogliato da ogni travestimento Narciso, da quel momento, e giorno dopo giorno, diventa il padrone di se stesso
Non ha più nulla, ma è libero e si incammina tra i prati disorientato. Ad un certo punto nota il cartello di un nuovo paese che ha un nome buffo: Liveland
Mentre tornava a casa a preparare le sue cose tremava di emozione e di gratitudine. Quel bambino, le aveva aperto gli occhi.
Un pugno a nocche nude in faccia lo avrebbe fatto sanguinare meno. La vergogna è un carico pesante da sopportare.